Le setole naturali e le fibre sintetiche

Il pennello e il mondo della spazzoleria, da sempre hanno a che fare con setole natuarali (peli di maiale). Negli ultimi decenni, hanno preso piede sia per la produzione di pennelli che per la produzione di spazzoleria, le fibre sintetiche PA Nylon, PP Polipropilene, PET Poliestere, PVC e altre.

Tutte con caratteristiche chimiche e con prestazioni meccaniche differenti l’una dall’altra, e impiegate pertanto in settori della spazzoleria differenti. 

A seconda che la spazzola o pennello debba assorbire o meno dei liquidi, a seconda che lavori a secco o no, a seconda che per sfregamento (SPAZZOLATURA)  raggiunga temperature più o meno elevate.

Chi produce, di volta in volta deve scegliere quale monofilamento impiegare. 

I produttori di monofilamenti  per fortuna sono tanti e la qualità è pressapoco garantita. 

Alcuni offrono la certificazione FDA (Food and Drug Certification) altri invece solo l’analisi del prodotto da un punto di vista di composizione chimica. 

E’ meglio un prodotto realizzato con fibre naturali o con fibre sintetiche?

La tradizione porta a dire che sia meglio il prodotto fatto con fibre naturali.

Il marketing e i costi di produzione, unitamente con la logistica (stoccaggio e conservazione dei prodotti) sono invece molto orientati ai prodotti realizzati con monofilamenti sintetici. 

Non vi è una vera risposta a tale domanda ma il mercato è stato profondamente cambiato negli ultimi 50 anni e i prodotti si sono evoluti molto rapidamente.

A seconda del settore merceologico si possono avere sia gli uni che gli altri: ad esempio l’igiene orale: spazzolini tradizionali magari con manico in legno, venduti in farmacia o profumeria, che utilizzano setole naturali per rispettare lo smalto dei denti e non danneggiare le gengive.

In contrapposizione spazzolini con manici innovativi in plastica bimateriali realizzati con monofilamenti di Nylon che offrono la possibilità di molteplici colorazioni.

Tutte e due le versioni sono utilizzabili. La prima fino agli anni ’70 era il 90 % del mercato mentre la seconda invece rappresenta ora il 95% del mercato. 

Per i produttori produrre con setole naturali significa difficoltà di lavorazione in macchina. Il pelo naturale in quanto tale non è mai costante nel diametro, nella flessibilità nella lunghezza. 

I monofilamenti sintetici sono invece sempre o pressochè sempre costanti.

Nel settore dei pennelli invece la setola in Italia è ancora percepita come prodotto di qualità

la maggiorparte dei produttori di pennelli si ostina a vendere pennelli in setola, ma tutti ben sanno che i migliori pennelli sono frutto di mischie (setola /sintetico) 

Infatti la pura setola è sempre più costosa e poco disponibile. il Sintetico è disponibile e offre caratteristiche meccaniche che ben si prestano al lavoro del pennello, flessibilità, ritorno eleastico, assorbimento e capacità di rilascio del colore. 

Inoltre i fornitori di fibre sintetiche hanno messo a punto prodotti piumati e conici che riproducono molto bene il pelo naturale, senza il problema della ricottura e della pettinatura che le setole naturali normalmente richiedono.

Ora il pennello sintetico al 100 %  è un prodotto realizzabile e commerciabile, che va però utilizzato con apposite vernici

I pennelli realizzati con mischie setole/sintetico sono solitamente  quelli che meglio rispondono alle esigenze del mercato

Per aver un partner di qualità rivolgetevi a noi contact@longonimilano.it

Potremo sottoporvi offerte e campionature dei prodotti Rothlaender

ROTHLAENDER GMBH – SETOLA CINESE di qualità

La Rothlaender segnala alla clientela che dopo la stagione estiva secca e dopo alcune alluvioni che hanno interessato la Cina interna causando a volte grandi problemi anche alla navigazione, il mercato delle setole per pennelli e spazzole ha come unico grande problema la carenza di setola da 64 mm e setole corte, Il prezzo rimane elevato e per poter approviggionarsi occorre acquistare anche le misure più lunghe in assortimento.

Rothlaender ha a magazzino in stock del materiale per far fronte alle esigenze della clientela e ha in programma nuovi arrivi per l’autunno e per Gennaio 2017.

Mandateci per email le vostre esigenze e sarà nostra cura sottoporvi quotazioni dedicate

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Produrre spazzole e scope non è un gioco da ragazzi

Parlando dei prodotti casalinghi, a volte non ci si rende assolutamente conto di quanta tecnologia e quante problematiche si celino dietro a degli oggetti che quotidianamente utilizziamo.

Ad esempio una semplice scopa o una spazzola per il bucato.

Una scopa è composta da testa e manico. Il manico può a sua volta essere di legno, di plastica o di metallo. Già qui si cela un mondo industriale; infatti il manico di legno deve essere tornito lucidato, laccato, quello di plastica estruso e poi gli vanno montati il tappo da una parte e il filetto dall’altra; in ultimo quello di metallo, è prodotto partendo da una lamiera piana, che viene curvata a tubo, saldata e laccata. In uscita viene tagliata su misura e gli vengono montati alle estremità tappo con occhiello e dall’altra tappo con filetto. In tutti i casi, un semplice manico, comporta un processo industriale complesso

La parte della scopa serve a pulire, é composta da un’assicella e dalle fibre.

L’assicella può essere di legno, di plastica , di materiale riciclato etc. per ogni modello di assicella ci sarà quindi uno o più stampi di materie plastiche, con relativa pressa di iniezione e stampaggio, o di estrusione.

Le fibre possono essere naturali o sintetiche. (crine, setola, fibre vegetali etc. oppure PE, PVC, PA, PP)

Una scopa è frutto di ricerca, (ogni modello ha un proprio design) sulla forma, sullo spessore, sulle angolazioni

La lunghezza e le inclinazioni dei ciuffi, così come la loro dimensione, la sezione delle fibre sono tutti parametri che influenzano la qualità di una semplice scopa.

Ecco perchè sul mercato trovate scope molto economiche ed altre meno convenienti. Ma attenzione, i materiali a parità di aspetto estetico sono quasi certamente differenti.

Una scopa con materiale scadente, può perdere le fibre, oppure le stesse non restano diritte durante l’utilizzo.

Valutare una buona scopa non è così facile.

Da un punto di vista produttivo la parte più affascinante è la punzonatura. Macchine punzonatrici che in automatico forano le assicelle e inseriscono con laccio o con piattina meccanicamente le fibre nei fori.

Dopo la punzonatura si ha solitamente la rasatura e la piumatura. Queste operazioni servono oltre a dare un aspetto estetico al prodotto a perfezionarne la funzione di trattenere lo sporco durante l’utilizzo

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